I minori restano la fascia più colpita dalla povertà assoluta

Gli ultimi dati Istat confermano che i minori restano la fascia d’età più spesso in povertà assoluta, come ormai da oltre un decennio. In questo quadro, il contrasto della povertà educativa minorile è un investimento sul futuro demografico ed economico del paese.

1,27 milioni i minori in povertà assoluta nel 2022. Si tratta della condizione in cui una famiglia che non può permettersi un paniere di spese considerato essenziale per mantenere uno standard di vita minimamente accettabile. La revisione metodologica avvenuta quest’anno non consente ancora confronti di lungo periodo sulla condizione minorile, per cui sarà necessario aspettare il rilascio della serie storica ricostruita, previsto dall’istituto alla fine del 2023, per valutazioni più approfondite. Ma la nuova pubblicazione conferma un dato consolidato. Da oltre un decennio bambine e bambini sono la fascia d’età più soggetta alla povertà.

13,4% le persone con meno di 18 anni in povertà assoluta nel 2022. Quasi 4 punti in più del dato medio della popolazione (9,7%). Anche nel 2022, quindi, tendenzialmente al diminuire dell’età cresce l’incidenza della povertà assoluta. Un trend che – come abbiamo avuto modo di raccontare in passato – è stato una costante dagli anni successivi alla crisi del 2008. Prima della grande recessione, c’era molta meno distanza tra la povertà rilevata nelle diverse fasce d’età. I più in difficoltà erano gli over-65. Oggi la situazione si è ribaltata e soprattutto le distanze generazionali si sono allargate.

14,7% l’incidenza della povertà assoluta tra 0 e 3 anni. È in questa fascia d’età che si raggiunge l’incidenza massima del fenomeno. A testimonianza dell’impoverimento che spesso colpisce le famiglie giovani alla nascita di un figlio. L’incidenza della povertà assoluta supera il 14% anche tra i 4 e i 6 anni (14,3%), ed è poco inferiore nella fascia successiva (13,6% tra 7 e 13 anni). Sopra la media anche gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni (11,7%).

15,9% l’incidenza della povertà assoluta minorile nel mezzogiorno. Più della media nazionale per i minori (13,4%) e di quella per l’intera popolazione (9,7%). Nel centro e nel nord del paese l’incidenza tra i minorenni si attesta rispettivamente all’11,5% e al 12,3%. Sebbene inferiore rispetto a quanto visto per il sud, anche nell’Italia settentrionale la condizione minorile è peggiore rispetto a quella della media della popolazione. Specialmente nella fascia tra 0 e 3 anni: oltre il 15% dei bambini sotto i 3 anni nel centro-nord è in povertà assoluta.

-915.130 i minori residenti in Italia tra 2012 e 2022. Una tendenza che – al netto delle componenti strutturali – è difficile non leggere in parallelo con l’aumento della povertà tra le famiglie, in particolare quelle con figli minori. Se alla nascita di un figlio cresce il rischio per molti nuclei di trovarsi in povertà assoluta, anche l’impatto sulla natalità diventa prevedibile. Le politiche di sostegno alla condizione delle famiglie sono centrali per contrastare questa tendenza.