Papa Francesco al G7

DOMENICO AGASSO

Francesco sarà il primo Papa ammesso in un vertice dei grandi della Terra. La presenza del Papa al G7 di giugno è stata annunciata da Giorgia Meloni, presidente di turno del summit, attraverso un video messaggio. Il pontefice argentino interverrà nella sessione – aperta ai Paesi non membri – dedicata all’Intelligenza artificiale (Ai) durante i lavori del Gruppo dei 7 in programma a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno.

A Palazzo Chigi sono pronti a coinvolgere Francesco anche sugli altri temi sul tavolo del vertice, a cominciare dalle guerre globali. Un alto prelato d’Oltretevere conferma: «Bergoglio parteciperà al G7 anche per rilanciare, direttamente o indirettamente, ai potenti del mondo il suo appello alla pace, pensando a tutte le regioni insanguinate da conflitti, e in particolare ai due teatri di guerra che rischiano di provocare un’escalation militare di dimensioni planetarie: l’Ucraina e la Striscia di Gaza».

L’idea di invitare il Papa è arrivata dopo un percorso comune sull’intelligenza artificiale, il cammino avviato dalla Santa Sede nel 2020 con la “Rome Call for AI Ethics” e il lavoro sull’algoretica, per dare un’etica agli algoritmi, ha interessato da tempo il governo. Meloni ha uno sguardo molto pessimista sull’Intelligenza artificiale, come emerso nella conferenza organizzata lo scorso autunno dal premier britannico Rishi Sunak, e ha voluto fortemente che questo fosse uno dei capitoli principali della presidenza italiana del G7. «Quella dell’intelligenza artificiale è una sfida che nessuno di noi può pensare di affrontare da solo, è fondamentale valorizzare il meglio della riflessione etica e intellettuale che in questo ambito si sta sviluppando – ha scandito Meloni nel video -. Sono convinta che la presenza di Sua Santità darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all’Intelligenza artificiale».

I contatti tra Palazzo Chigi e il Vaticano andavano avanti da un po’. A capo della commissione sull’Intelligenza artificiale (che fa capo al dipartimento per l’informazione e l’editoria del governo italiano) era stato posto il teologo e filosofo francescano padre Paolo Benanti, consigliere del Papa sui temi dell’etica della tecnologia, nominato a gennaio, dopo le dimissioni, con annessa polemica, di Giuliano Amato. Per Benanti «in un momento in cui la complessità dello scenario, legato all’evoluzione tecnologica, mostra che non c’è un tipo di conoscenza che da sola risolve tutti i problemi – spiega – la Rome Call mostra la sapienza delle religioni sul tema, affinché si possa assicurare all’umanità un domani di pace e prosperità. In questo contesto la partecipazione del Papa al G7 in Puglia è di grande rilevanza».

Per il Vaticano la Rome Call è un documento-cornice ideato dalla Pontificia Accademia per la Vita (Pav), presieduta da monsignor Vincenzo Paglia, e in seguito dalla Fondazione RenAIssance. Paglia aggiunge che «con la Rome Call sottolineiamo l’importanza della dimensione etica, educativa e anche giuridica dell’intelligenza artificiale». Paglia evidenza che il Vescovo di Roma adesso «parla direttamente ai governi, scende in campo in prima persona», dopo il coinvolgimento, attuato dalla Rome Call, di leader religiosi, imprese, istituzioni, atenei.

Nella recente intervista a La Stampa il Pontefice ha affermato che «qualsiasi novità scientifica e tecnologica deve avere carattere umano, e permettere agli esseri umani di rimanere pienamente umani. Se si perde il carattere umano si perde l’umanità. Nel Messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali ho scritto: “In quest’epoca che rischia di essere ricca di tecnica e povera di umanità, la nostra riflessione non può che partire dal cuore umano”. L’Intelligenza artificiale è un bel passo in avanti che potrà risolvere molti problemi, ma potenzialmente, se gestita senza etica, potrà anche provocare tanto male all’uomo. L’obiettivo da porsi è che l’Intelligenza artificiale sia sempre in armonia con la dignità della persona. Se non ci sarà quest’armonia, sarà un suicidio».

Secondo padre Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione, «la presenza di papa Francesco alla Biennale d’Arte di Venezia (domani, ndr) e quella al G7 sono due facce della medesima medaglia. La Chiesa sente di essere chiamata non solamente a costruire i propri forum nei propri spazi, ma a essere presente lì dove avviene il dibattito reale».

in “La Stampa” del 27 aprile 2024

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