Eco-attivismo. Donne anziane per il clima, un risultato storico

73 anni. È l’età media del gruppo “Anziane per il clima” che il 9 aprile ha raggiunto un risultato storico davanti alla Corte dei diritti dell’Uomo (Cedu), chiamato a esprimersi contro la Svizzera, lo Stato da cui provengono le attiviste. 

“Le ondate di caldo più frequenti e intense dovute al riscaldamento globale  – hanno spiegato rivolgendosi alla Corte – rappresentano un rischio reale e serio per la nostra vita e per la nostra salute fisica e mentale. Per questo motivo la Svizzera ha un obbligo di protezione nei nostri confronti”. E il Paese elvetico non sta facendo abbastanza. Ora, grazie a questa sentenza, sono stati stabiliti dei requisiti specifici che gli Stati aderenti alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo devono rispettare.

La giornata del 9 aprile ha segnato uno spartiacque in materia di decisioni per il clima, dimostrando due cose: la crisi climatica riguarda tutte e tutti, non solo i giovani attivisti che sempre di più vengono criminalizzati e, soprattutto, è una questione di diritti umani. Lo aveva già sottolineato Michel Forst, incaricato dall’Onu di raccogliere informazioni sulle forme di attivismo ambientale. Così, se le piazze finora sono rimaste inascoltate, ora a decidere è stata una Corte. 

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