Obesità: su The Lancet un nuovo studio sui trend mondiali

Il 4 marzo 2024 si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Obesità (World Obesity Day), istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’impatto dell’obesità sullo stato di salute e a livello sociale e promuoverne la prevenzione. Secondo un recente studio pubblicato a febbraio 2024 sulla rivista The Lancet, condotto dalla NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC) in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e che ha coinvolto oltre 220 milioni di persone di età pari o superiore a cinque anni di più di 190 Paesi, a livello globale il numero totale di bambini/e, adolescenti e persone adulte che convivono con l’obesità ha superato il miliardo.

Questa tendenza, insieme alla diminuzione della prevalenza di persone sottopeso a partire dal 1990, rendono l’obesità la forma più comune di malnutrizione nella maggior parte dei Paesi e una delle maggiori sfide per la salute pubblica a livello mondiale.

Dall’analisi dei dati emerge che tra le/i bambine/i e le/gli adolescenti il tasso di obesità nel 2022 è stato quattro volte superiore a quello del 1990. Nelle persone adulte il tasso di obesità è più che raddoppiato nelle donne e quasi triplicato negli uomini. In totale, nel 2022, è risultato che 159 milioni di bambine/i e adolescenti e 879 milioni di persone adulte convivono con l’obesità. In Italia, la prevalenza di obesità negli uomini e nelle donne è pari al 18%, mentre nei bambini e ragazzi e nelle bambine e ragazze è del 12% e 8% rispettivamente.

I dati del Sistema di Sorveglianza OKkio alla SALUTE e quelli raccolti dal progetto CUORE dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sono tra quelli inclusi in questa analisi.

Per approfondire leggi larticolo completo “Worldwide trends in underweight and obesity from 1990 to 2022: a pooled analysis of 3663 population-representative studies with 222 million children, adolescents, and adults” su The Lancet e il comunicato stampa sul sito dell’OMS.

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