“Storia demografica dell’Italia dall’Unità a oggi”(1861-2022)

ISTAT, Report del 07 febbraio 2023

Questa pubblicazione racconta l’evoluzione demografica in Italia dall’Unità a oggi: l’aumento della popolazione e il suo invecchiamento, l’inurbamento, l’emigrazione verso l’estero e le aree forti del Paese, sostituita oggi dall’immigrazione.

Tra il 1861 e il 2022 la popolazione del nostro Paese è più che raddoppiata ai confini attuali e quasi triplicata se si considerano le annessioni territoriali successive del Triveneto, parte dell’impero Austroungarico, e del Lazio, al quale nel 1861 era ridotto lo Stato Pontificio.

Nel corso di questo periodo, assieme al numero di residenti sono cambiati profondamente anche caratteristiche e comportamenti delle persone. L’allungamento della vita e la contrazione della natalità hanno determinato l’aumento del numero di anziani e la riduzione di quello dei giovani. I flussi migratori internazionali per oltre un secolo hanno contrastato la crescita naturale della popolazione, mentre negli ultimi vent’anni ne hanno compensato la diminuzione. Si è infine modificata sostanzialmente la distribuzione degli abitanti sul territorio, con lo sviluppo delle città – in particolare nel Centro-nord – e l’abbandono delle zone più disagiate dell’interno: una tendenza che negli ultimi decenni si è evoluta con l’espansione territoriale delle aree metropolitane. Le trasformazioni demografiche nella storia d’Italia qui sono presentate insieme a quelle di Francia, Germania e Spagna, paesi storicamente collegati al nostro per destini e traiettorie.

Quanti siamo?

Al primo gennaio 2022 in Italia risiedono 59 milioni di persone, delle quali oltre 5,1 milioni sono stranieri. I cittadini italiani in totale sono invece circa 60 milioni, dei quali 5,8 milioni sono residenti all’estero. In Germania la popolazione residente è di 83,2 milioni, in Francia 67,8 milioni (65,6 escludendo i Dipartimenti d’oltremare) e in Spagna 47,4 milioni.

La crescita demografica complessiva dal 1861, momento dell’unificazione nazionale, ai confini attuali nel nostro Paese è stata del 125% e in Germania del 119%, contro appena il 75% in Francia e ben il 212% in Spagna (Figura 1a).

In questo arco di tempo sono cambiati profondamente i fattori sottostanti lo sviluppo demografico, e la struttura per età della popolazione: in Italia l’età mediana è salita da circa 24 anni nel 1861 a poco meno di 30 anni nel 1950, fino a oltre 47 oggi (la più elevata tra i Paesi dell’Ue27) e, secondo le previsioni demografiche internazionali, crescerà ulteriormente nei decenni a venire (Figura 1b).

In rapporto al territorio, oggi vi sono 196 abitanti per km2 in Italia e 233 in Germania, mentre la densità della popolazione è molto minore in Spagna e Francia metropolitana, rispettivamente pari a 94 e 119 abitanti per km2.

Per proseguire la lettura vedi: Storia demografica dell’Italia dall’Unità ad oggi, 2023

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