Spese militari. Trends in World Military Espenditure, 2021. Report SIPRI

La spesa globale in armamenti ha superato quota 2mila miliardi di dollari, l’anno scorso, per la prima volta e nonostante tutte le difficoltà di un anno pesantemente segnato dalla pandemia e dalle priorità sanitarie e di aiuto alla ripresa economica. E, vista l’escalation con la guerra in Ucraina e l’intento di molti Paesi occidentali e non di potenziare queste voci di bilancio, c’è da credere che nei prossimi anni salirà ancora di più.

Report dello Stockholm International Peace Research Institute

I dati sono stati messi in fila da un Report dello Stockholm International Peace Research Institute, di cui dà conto Axios. Nella figura cmplessiva emerge che gli Usa pesano per il 38% delle spese mondiali di armamenti: se si considera tutta l’alleanza Nato si arriva al 55%. E si potrebbe ancora salire al 61% includendo a loro volta gli alleati degli Stati Uniti nel Pacifico: Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud. Se si guarda il bilancio in un’ottica geopolitica, è evidente la sproporzione tra Usa e alleati e i loro blocchi contrapposti: la Russia si ferma al 3,1%, l’Iran all’1,2% e anche la Cina è molto indietro, pur pesando da sola per il 14% del budget complessivo. In ogni caso, il Dragone inanella il 27esimo anno consecutivo di crescita. Pechino è ormai arrivata al raddoppio delle sue spese, nel giro dell’ultimo decennio.

Anche a voler osservare i dati con la lente del “peso” sulle relative economie, ovvero in percentuale del Pil nazionale, la Cina (1,7%) si limita a meno della metà di quel che le armi significano per gli Usa (3,7% del Pil). Lo stesso Sipri ricorda però che ci sono opacità sulle spese di Pechino, così come che nell’ultimo anno le spese cinesi sono salite del 4,7% mentre quelle Usa sono scese dell’1,4% il che denota un assottigliamento del distacco.

Tra le varie aree, vengono citate Giappone (+7.3%) Australia (+4%) come le giurisdizioni dove – proprio a causa dell’armarsi di Pechino – le spese sono cresciute più che altrove. Da segnalare la Nigeria, con un balzo del 56% sul 2020 per i problemi di sicurezza interni. In termini di percentuale sul Pil, come l’Oman (7,3%), il Kuwait (6,7%) e l’Arabia Saudita (6,6%) non ce ne sono. In media, sei cent ogni dollaro di spesa pubblica vanno in armi, annota Axios, ricordando che la percentuale è notevolmente inferiore in Europa e Sud America.

L’impegno dei Paesi Nato a centrare l’obiettivo di spese militari al 2% del Pil, ribadito dopo l’aggressione russa in Ucraina, per gli esperti probabilmente significherà una ulteriore crescita: esemplare il caso della Germania

Ecco la classifica della percentuale di spese globali:

  1. U.S. (38% della spesa globale in Difesa)
  2. Cina (14%)
  3. India (3.6%)
  4. U.K. (3.2%)
  5. Russia (3.1%)
  6. Francia (2.7%)
  7. Germania (2.7%)
  8. Arabia Saudita (2.6%)
  9. Giappone (2.6%)
  10. Corea del Sud (2.4%)

Per saperne di più vedi il REPORT SIPRI, aprile 2022