Guerra Ucraina. “DOVE SONO LE NAZIONI UNITE?”

ISPI

Dopo l’orrore di Bucha, Biden chiede che Putin sia processato per crimini di guerra e Zelensky si rivolge al Consiglio di Sicurezza: “Dov’è la pace che l’Onu deve garantire?”

Il giorno dopo le rivelazioni su presunti crimini di guerra commessi sui civili a Bucha, l’Europa si indigna, condanna, minaccia sanzioni e invoca un’inchiesta, ma si ritrova a fare i conti con le divisioni di sempre. Mentre i 27 si apprestano a discutere di nuove sanzioni alla Russia, Austria e Germania frenano all’ipotesi che il pacchetto possa contenere anche un embargo sul gas russoBerlino importa il 55% del suo fabbisogno di gas da Mosca e non riuscirà ad emanciparsi prima del 2024. Lo ha chiarito il ministro dell’Economia Robert Habeck, che ieri ha annunciato che il governo tedesco ha temporaneamente assunto il controllo di Gazprom Germania. Si tratta di una soluzione temporanea, ha chiarito Habeck. “L’amministrazione fiduciaria serve a proteggere la sicurezza pubblica e a mantenere la sicurezza dell’approvvigionamento”, che attualmente è assicurata – ha detto – definendo la decisione “assolutamente necessaria”. Intanto, dagli Stati Uniti il presidente Joe Biden chiede un processo per crimini di guerra contro l’omologo russo Vladimir Putin, annunciando che Washington sta studiando nuove sanzioni contro Mosca. E anche l’Italia si aggiunge alla lunga fila di paesi che hanno deciso di espellere diplomatici russi: lo ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in visita a Berlino, precisando che il governo italiano ha deciso di espellere 30 diplomatici russi in servizio presso l’Ambasciata, in quanto “persone non gradite”. Tale misura, assunta in accordo con altri partner europei e atlantici – ha continuato il ministro – “si è resa necessaria per ragioni legate alla nostra sicurezza nazionale, nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa”.

Il conflitto si allunga?

ntanto, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha stimato che l’offensiva nel paese “potrebbe durare due mesi o anche di più”. Mentre lo stato maggiore ucraino afferma che i russi “stanno raggruppando le truppe e concentrando gli sforzi per preparare un’operazione aggressiva nell’est e stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk”. Ed è proprio su queste due regioni che si stanno verificando in queste ore i bombardamenti più intensi. Il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhyi Haidai, ha reso noto che “né i soccorritori né i medici delle ambulanze possono raggiungere alcuni quartieri di Popasna e Rubizhne”. Le forze russe continuano anche a bloccare la città di Kharkiv, mentre giungono notizie che l’ospedale pediatrico di Mykolaiv, sulla strada per Odessa, sarebbe stato colpito dai russi con armi non convenzionali. Intanto prosegue l’assedio di Mariupol ‘città martire’ dell’Ucraina, dove l’esercito russo sta ancora cercando di stabilire il pieno controllo con continui bombardamenti di artiglieria che distruggono quartieri residenziali e infrastrutture cittadine. Nella città assediata da settimane la situazione militare resta ancora molto difficile e circa 150mila residenti sono bloccati e l’evacuazione dei civili continua ad incontrare difficoltà.

“Dov’è l’ONU?”

“Vi sto parlando a nome delle vittime dei militari russi”: lo ha detto il presidente ucraino Volodymir Zelensky nel suo primo intervento al Consiglio di Sicurezza Onu, sulla guerra nel suo paese e all’indomani degli eccidi di Bucha. “L’esercito russo ha cercato e ucciso di proposito chiunque servisse il nostro paese”, ha detto il presidente ucraino in un discorso dai toni molto duri. “Hanno ucciso intere famiglie, adulti e bambini, e hanno cercato di bruciare i corpi”. Un lungo catalogo di orrori che, ha detto Zelensky, “non mostra differenza rispetto alle azioni di terroristi come il cosiddetto gruppo dello Stato Islamico, tranne per il fatto che la Russia è un membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Il presidente ha chiesto che la Russia sia costretta ad affrontare le conseguenze delle sue azioni davanti a un tribunale internazionale, simile a quello dei processi di Norimberga istituito dopo la Seconda guerra mondiale. Il “massacro di Bucha” – ha spiegato – è solo un esempio di molte delle cose che la Russia ha fatto negli ultimi 41 giorni. Il leader ucraino ha anche messo in dubbio il ruolo della Russia all’interno delle Nazioni Unite, dichiarando che l’invasione “mina l’intera architettura della sicurezza globale” che “va ripensata”. Zelensky ha quindi invitato ad espellere la Russia dall’Onu osservando che se il Consiglio di Sicurezza non riesce a trovare un modo per fermare le azioni di Mosca in Ucraina “allora dovrebbe dissolversi”, perché dimostrerebbe che “non c’è niente che riesca a fare oltre ai discorsi”. (omissis).

Testo riportato in ISPI: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-ucraina-dove-sono-le-nazioni-unite-34474