Alto rischio in 6 città italiane per i cambiamenti climatici. Rapporto CMCC 2021

DONATELLA SPANO

Eventi estremi come ondate di calore, precipitazioni intense, siccità, aumentano in intensità e frequenza a livello globale e sono inequivocabili le evidenze che attribuiscono queste variazioni alle attività umane, come riportato nel sesto rapporto di valutazione dell’Intergovernamental Panel on Climate Change. Nel corso del ventunesimo secolo si supererà il riscaldamento globale di 1,5°C e 2°C se non si metteranno in atto importanti politiche di riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas serra.

Gli impatti degli estremi variano localmente e risultano amplificati in particolare negli ambienti urbani poiché caratterizzati da elevata fragilità, vulnerabilità ed esposizione. Nelle città, infatti, si ritrova la massima concentrazione di popolazione e si erogano i servizi per la salute, la società, l’amministrazione e le attività produttive. Inoltre, i centri urbani presentano un’elevata eterogeneità di caratteristiche morfologiche, demografiche e socioeconomiche. In quanto ambienti artificiali, la propensione al rischio e la resilienza sono determinate quindi sia da fattori climatici sia da fattori socioeconomici e istituzionali.

Se pensiamo al sistema urbano italiano, dove risiede oltre il 56% della popolazione, alle sue caratteristiche fisiche e strutturali per quantità e qualità del costruito, con elevata presenza di superfici impermeabili e limitate aree di carattere naturale, risulta chiaro che i nostri centri urbani sono dei veri hot-spot per le conseguenze del cambiamento climatico.  Questo comporta che fenomeni estremi come ondate di calore e precipitazioni intense possano produrre impatti la cui intensità è diversa che altrove, mettendo a serio rischio la salute e l’incolumità soprattutto delle categorie di popolazione più fragile. Per limitare queste conseguenze negative, che dipendono molto dalle specifiche caratteristiche di una città, sono necessari studi e analisi mirati a individuare i rischi di ogni singola realtà urbana e a mettere in atto gli strumenti più adeguati di risposta che tengano conto delle peculiarità dei diversi territori.

In questo contesto, il rapporto ANALISI DEL RISCHIO. I cambiamenti climatici in sei città italiane”, redatto dalla Fondazione CMCC, contiene un’analisi integrata del rischio mirata a far conoscere gli scenari attesi per sei tra le più grandi città italiane e come queste si stiano preparando a fronteggiare i rischi attesi.

Questo studio, seguendo il precedente rapporto pubblicato nel 2020 sui rischi climatici in Italia, vuole fornire un ulteriore contributo scientifico a supporto del processo decisionale della divulgazione e disseminazione di informazioni volte ad accrescere la consapevolezza sul tema del rischio legato al cambiamento climatico nelle nostre città e spingere tutti a partecipare attivamente alle scelte dei territori che abitiamo.

Il rapporto offre un’analisi aggiornata del clima, degli impatti, dei rischi e degli strumenti di cui si stanno dotando Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia.  Sei realtà molto diverse ma accomunate da alcuni elementi, come l’aumento delle temperature registrato negli ultimi trent’anni, dei rischi per ondate di calore e alluvioni urbane, con effetti molto seri e spesso disastrosi per la salute delle persone. Per ciascuna delle sei città il rapporto propone quattro sezioni specifiche:

  • Clima: gli scenari futuri, ma anche le tendenze che possiamo individuare in quello che è accaduto negli ultimi 30 anni in ogni città, analisi effettuata con dati ad altissima risoluzione (2Km);
  • Impatti climatici: analisi di come impatti legati a temperature e precipitazioni interessano e interesseranno le diverse città.
  • Valutazione dei rischi: una rassegna di come ciascuna delle sei città elabora la valutazione del rischio da cambiamento climatico
  • Strumenti di adattamento: una sintesi ragionata degli strumenti di cui le singole città si stanno dotando per implementare strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici

Nonostante siano diversi e variegati i livelli di avanzamento da parte delle sei città nello sviluppo di politiche e strumenti di pianificazione e nella progettazione delle azioni di adattamento, si evince in tutte le città una maggiore consapevolezza e la necessità di includere il rischio climatico nelle valutazioni territoriali. Senza dubbio questo processo deve continuare, deve essere intensificato e costantemente allineato alle acquisizioni scientifiche più robuste e aggiornate. Non trascurabile sarà anche seguire nei prossimi anni la fase di monitoraggio dell’attuazione delle strategie e delle politiche e la valutazione della loro efficacia nel contrastare gli impatti del cambiamento climatico e contenerne i rischi connessi.

Dall’analisi emerge infatti la notevole complessità e l’interconnessione settoriale che caratterizzano i sistemi urbani e l’esigenza di disporre di strumenti sempre più personalizzati al contesto locale per migliorare la comprensione dei fenomeni connessi e aiutare nella loro risoluzione. La pubblicazione di questo nuovo rapporto testimonia quindi l’impegno della comunità scientifica a contribuire e partecipare al processo di trasformazione delle nostre città per raggiungere condizioni sempre più resilienti e sostenibili.

LEGGI il Rapporto, CMCC, Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane, 2021

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