Unione Europea. Strategia per i diritti dell’infanzia

LUIGI DI MARCO

I diritti delle/i bambine/i sono diritti umani. Ogni bambina/o in Europa e nel mondo deve godere degli stessi benefici ed essere nelle condizioni di libertà dalla discriminazione, recriminazione, o intimidazione di ogni tipo. Queste premesse introducono la strategia per i diritti dell’infanzia adottata dalla Commissione il 24 marzo 2021.

La protezione delle/i bambine/i è un obiettivo centrale dell’attività dell’Ue all’interno e all’esterno dei propri confini, definita nella carta dei diritti fondamentali europei, trasversale a diverse politiche e inclusa nelle priorità del mandato della presidenza von der Leyen.
La strategia adottata ambisce dunque a creare le migliori condizioni di vita possibile per le/i bambine/i, intende ispirare ed aumentare la consapevolezza sulla natura e le crisi del cambiamento climatico, la discriminazione e l’ingiustizia.
La strategia richiama come primo riferimento la Convenzione delle Nazioni unite sui diritti dell’infanzia, adottata oltre trent’anni fa e ratificata da tutti gli Stati membri. Svolge una funzione essenziale nel conseguimento dell’Agenda 2030 e del pilastro europeo dei diritti sociali. La Commissione valuta che mai come oggi, bambine e bambine stanno godendo di diritti, pari opportunità, sicurezza. Queste condizioni, però, non sono ancora assicurate per tutti con frequenza, soprattutto per cause legate a specifiche condizioni socio-economiche. E la crisi della Covid-19 ha esacerbato queste situazioni, creandone anche di nuove legate alla crisi economica e all’isolamento sociale.

La Commissione valuta necessari un approccio sistemico al problema e una visione integrata dei diversi strumenti d’intervento a livello normativo in tutte le politiche pertinenti e nell’utilizzo dei fondi finanziari anche già programmati. La strategia è definita nelle seguenti sei aree tematiche:

  1. Partecipazione alla vita politica e democratica: un’Ue che consente ai bambini di essere cittadini attivi e membri di società democratiche – la vista di giovani che percorrono le strade di tutto il mondo per invocare un’azione per il clima o come difensori dei diritti umani delle/i bambine/i ci mostra che gli stessi sono cittadini attivi e agenti di cambiamento. La Commissione prevede l’istituzione di meccanismi che consentano dal livello locale, al livello nazionale ed europeo, istituti di consultazione delle bambine/i sui processi decisionali, anche specificamente nel patto per il clima previsto dal Green deal europeo (presentato nella nostra rubrica del 14.12.2020) e l’inclusione nel forum dei diritti fondamentali presso l’agenzia europea per i diritti fondamentali. Gli Stati membri sono invitati a creare istituti partecipativi e a mettere a disposizione risorse per la partecipazione delle/i bambine/i a tutti i livelli, a partire dalla scuola.
  2. Inclusione socioeconomica, salute e istruzione: un’Ue che combatte la povertà infantile, promuove società, sistemi sanitari e educativi inclusivi e a misura di bambina/o ●Combattere la povertà infantile e garantire pari opportunità per tutti – I dati disponibili già nel 2019, dunque prima della pandemia, indicano che a livello di Ue, il 22,2% delle/dei bambine/i è a rischio povertà. Diversi strumenti finanziari dell’Ue, incluso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, possono essere messi a disposizione per rispondere a questa grave situazione. L’azione s’integra con la terza priorità del recentissimo piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali (presentato nella rubrica dell’8.3.2021), che prevede la riduzione al 2030 dei minori a rischio povertà entro i 5 milioni in tutta l’Ue. Unitamente alla strategia, la Commissione adotta una raccomandazione specifica relativa a una garanzia europea per l’infanzia. Inoltre, è evidenziata l’importanza di adottare politiche complementari con la strategia per l’inclusione dei disabili.
    ●Assicurare il diritto a servizi per la salute per tutte/i le/i bambine/i – il tema è sviluppato soprattutto sulla prevenzione. In particolare si stima che l’impatto sulla salute mentale interessi il 20% delle/i bambine/i a livello mondiale e derivi da condizioni sociali specifiche, esperienze traumatiche pregresse per bambine/i migranti, un uso prolungato di strumenti digitali. La Commissione invita gli Stati membri a individuare le/i bambine/i come tema prioritario nelle loro strategie nazionali per la salute mentale. Fondamentale è ritenuto il tema delle diete sostenibili, collegandosi al piano europeo per la lotta al cancro (vedi rubrica del 8.2.2021) e alla strategia from farm to fork, da veicolare attraverso le scuole e definendo codici di condotta per la pubblicità di prodotti con alto contenuto di zuccheri, grassi e sale.
    ●Costruire un’istruzione inclusiva e di qualità – l’obiettivo è dare a ogni bambina/o la possibilità di sviluppare i propri talenti e le proprie competenze, quale che sia la sua condizione sociale di origine, senza nessuna forma di discriminazione riguardo all’etnia, genere, disabilità ecc… Sono richiamati gli obiettivi di Barcellona ed è ribadita l’importanza della cura della prima infanzia per sviluppare le migliori capacità cognitive, sociali e di linguaggio. La Commissione si propone di presentare una nuova iniziativa “percorsi per il successo scolastico” per scindere il conseguimento di obiettivi educativi dalle condizioni sociali e di svantaggio d’origine. Raccomanda agli Stati membri di attuare gli obiettivi proposti nello Spazio europeo dell’istruzione.
  3. Combattere la violenza contro i bambini e garantire la protezione dei bambini: un’Ue che aiuta i bambini a liberarsi dalla violenza – la Commissione riporta la stima che metà delle/i bambine/i al mondo subisce qualche forma di violenza ogni anno. E il Covid-19 ha peggiorato la situazione nei casi di violenza domestica. Le violenze impattano sulla salute mentale delle/i minori e perdurano nell’età adulta. Il bullismo a scuola è stimato riguardare mediamente il 23% su base mensile delle/i bambine/i, e le percentuali più alte riguardano Lgbti e migranti. Le misure che propone la Commissione integrano la presentazione di una proposta legislativa contro la violenza di genere, una raccomandazione per prevenire pratiche violente e dannose contro bambine e ragazze incluse le mutilazioni genitali, supportare lo sviluppo e l’istituzione di servizi di protezione per l’infanzia e lo scambio di buone pratiche.
  4. Giustizia a misura di bambina/o: un’Ue in cui il sistema giudiziario sostiene i diritti e le esigenze delle/i bambine/i -l’obiettivo è costruire un sistema giudiziario che risponda alle caratteristiche e ai bisogni delle/i minori, sia perché chiamati come testimoni, che come vittime o comunque parti in causa. La Commissione si propone, in particolare, di rafforzare le linee guida del 2010 per una giustizia a misura di bambina/o con il Consiglio d’Europa, proporre un’iniziativa orizzontale per il riconoscimento della genitorialità tra Stati membri, supportare gli Stati nello sviluppo di sistemi alternativi alla detenzione di minori in procedure legate alla migrazione. Invita gli Stati membri ad adottare da subito una serie di misure operative, come elencate nella strategia, a garanzia del pieno rispetto dei diritti dell’infanzia.
  5. Società digitale e dell’informazione: un’Ue in cui i bambini possono navigare in sicurezza nell’ambiente digitale e sfruttare le sue opportunità – la digitalizzazione consente alle/i minori di accedere a diverse opportunità: giocare, creare, imparare, interagire, esprimersi. Ma allo stesso tempo li espone a materiali illegali o situazioni psicologicamente dannose, pornografia, disinformazione, atti d’incitamento all’odio, cyberbullismo e violenza online. La Commissione nella strategia per contrastare l’abuso sessuale dei minori responsabilizza le piattaforme nel riportare alle autorità le situazioni di abuso. Inoltre la sovraesposizione agli schermi e alle attività online è motivo di preoccupazione per la salute e il benessere mentale dei bambini, che porta a un aumento dello stress, deficit di attenzione, problemi alla vista e mancanza di attività fisica e sport. Questa condizione è chiaramente peggiorata con i lockdown determinati dalla Covid-19, da un lato; dall’altro, il divario digitale ha peggiorato l’accesso alla scuola e a condizioni minime di socialità per una parte delle/i minori. La legge sui servizi digitali (vedi nostra rubrica del 21.12.2020) propone obblighi di diligenza per le piattaforme per la sicurezza e la protezione da abusi di bambine/i, mentre il codice di condotta sulla disinformazione (previsto per questa primavera 2021) istituirà un regime di coregolamentazione su misura per affrontare i rischi legati alla diffusione della disinformazione. Il piano d’azione per l’educazione digitale 2021-2027 già prevede d’integrare questi strumenti e gli obiettivi di protezione dell’infanzia attraverso l’alfabetizzazione digitale. Misure specifiche sono previste per la sicurezza dei dati, per il contrasto del cyberbullismo e per l’intelligenza artificiale. La strategia indica obblighi diretti anche a carico delle aziende private del settore Ict.
  6. La dimensione globale: un’Ue che sostiene, protegge e dà potere ai bambini a livello globale, anche durante crisi e conflitti – l’impegno dell’Ue vuole estendersi oltre i propri confini, preoccupandosi di tutte le situazioni in cui i diritti dei minori sono violati: guerre, crisi umanitarie e ambientali, lavoro illegale e forzato, malnutrizione. La strategia intende veicolare i fondi per gli aiuti umanitari in azioni specifiche per le/i minori, stimolare l’impegno affinché le filiere di produzione delle aziende europee garantiscano che non ci sia impiego di lavoro minorile, preparare un piano d’azione per i giovani nel 2022 e designare nelle delegazioni dell’Ue dei punti di riferimento destinati ai giovani.

La Commissione intende assicurare che tutte le politiche Ue includano la prospettiva dei diritti dell’infanzia, creando una cultura orientata a tal fine nella definizione delle politiche attraverso la formazione e il rafforzamento delle capacità del personale dell’Ue. Per lo scambio d’informazioni e il dialogo tra Stati membri sarà istituita la rete per i diritti dell’infanzia alla fine del 2021. La Strategia deve essere considerata in congiunzione con la strategia per i diritti fondamentali e con il piano d’azione per la democrazia (presentati in questa rubrica il 7.12.2020 ) e integra diverse strategie quali: parità di generemigrantidiritti sociali. Intende affrontare anche le diseguaglianze esacerbate con la pandemia, e in proposito la Commissione incoraggerà gli Stati membri a sfruttare appieno le possibilità offerte da NextGenerationEu per mitigare l’impatto sproporzionato della crisi e aiuterà gli Stati membri a integrare i diritti dell’infanzia nella progettazione e nell’attuazione delle riforme.
La Commissione evidenzia che questa strategia è stata sviluppata per le/i bambine/i e insieme alle/ai bambine/i, e i punti di vista e i suggerimenti di oltre 10mila di loro sono stati presi in considerazione nella preparazione. E così conclude: abbiamo tutti la responsabilità di ascoltare i bambini e di agire subito. Per usare le parole espresse da uno dei membri dell’Eurochild Children’s Council: “Ben fatto è meglio che ben detto”.

In parallelo alla strategia, la Commissione ha adottato una proposta di raccomandazione per il Consiglio, rivolta agli Stati membri per istituire una garanzia europea per l’infanzia.
L’obiettivo è garantire che ogni bambina/o in Europa a rischio di povertà o esclusione sociale abbia accesso ai diritti più elementari come l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Ogni Stato membro dovrà nominare un coordinatore ed elaborare un piano per attuare la garanzia. Il semestre europeo monitorerà l’attuazione del piano.
La raccomandazione definisce le/i bambine/i in stato di bisogno come a rischio di povertà o esclusione sociale e indica i servizi minimi che il piano nazionale dovrà provvedere a garantire, con indicazioni sulla relativa governance, attuazione e monitoraggio.

in https://asvis.it del 24 marzo 2021

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