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Intelligenza artificiale e sicurezza: come cambia la geopolitica con le nuove tecnologie

SIMONE UNGARO, intervistato da ANTONIO SANTAMATO

Supercomputer, digitalizzazione, geopolitica, multidominio. Cosa sta cambiando e cosa è già cambiato con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo civile e militare? In che modo la collaborazione internazionale viene influenzata dalle nuove dinamiche introdotte dalla tecnologia nel campo della sicurezza informatica? Ne abbiamo parlato con Simone Ungaro, Chief Innovation Officer di Leonardo.

Viviamo conflitti globali sempre più imponenti. Conflitti che però si fanno sempre più con la tecnologia. Ci puoi spiegare cosa sta succedendo e quanto cambia lo scenario geopolitico con questa geografia della minaccia informatica?

Innanzitutto, la minaccia informatica diventa tale se viene utilizzata per fare del male, altrimenti l’informatica è neutra. Poi, come al solito, con un coltello ci posso tagliare una mela, ma ci posso uccidere anche una persona. Dipende dall’utilizzo. Lo scenario geopolitico e dei conflitti globali sta cambiando perché si stanno diffondendo sempre di più nuove tecnologie data centriche, che quindi utilizzano il dato grazie a digitalizzazione ed elaborazione di informazioni. Quello che viene definito ‘multidominio’ – ovvero lo scenario terra, mare, aria e Spazio – è sempre più integrato attraverso tecnologie che riescono a passare l’informazione da una parte all’altra. Le tecnologie stanno andando sempre più nella direzione di elaborare le minacce, grazie all’intelligenza artificiale, e di trasformare questa informazione in un dato che entra in un sistema integrato, un ecosistema comunicante tra i vari domini. Vuol dire che quelle informazioni, quei byte, passano da un dominio all’altro e così lo scenario di battaglia diventa più digitalizzato: abbiamo i bullet, ma anche i byte. E questo cambia chiaramente il paradigma.

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“Il Tempo della paura fluida”. Rapporto Demos&Pi

UNIPOLIS

Percezione, rappresentazione e realtà della sicurezza in Italia e nei principali Paesi europei

A partire dal 2007, Fondazione Unipolis ha affidato a Demos&Pi, sotto la direzione scientifica del prof. Ilvo Diamanti, la conduzione di un’indagine annuale sulla percezione nell’opinione pubblica della sicurezza in Italia e nei principali Paesi europei. La sicurezza viene indagata con un’accezione ampia, non solo come problema di incolumità personale, ma come percezione dei rischi presenti e futuri e della domanda di protezione che da essa deriva.

L’Osservatorio Europeo sulla S​icurezza, nato per rendere continuativo nel tempo il lavoro di indagine, ricostruisce gli atteggiamenti degli italiani sulla questione inquadrandoli nel panorama europeo; definisce la “classifica delle paure” dei cittadini rispetto ai diversi problemi e rischi che si trovano ad affrontare. Alcune edizioni del rapporto, condotte in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, hanno affrontato anche il tema della rappresentazione mediatica della sicurezza.

Il risultato delle analisi, condotte utilizzando un ampio e rappresentativo campione di popolazione italiana ed europea, è stato negli anni raccolto e raccontato in un Rapporto con l’intento di far emergere i diversi aspetti e significati che il tema assume, anche in relazione alle evoluzioni sociali della società contemporanea, per portarle all’attenzione di istituzioni, organizzazioni e cittadini.

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Sicurezza 2022. Rapporto annuale del Ministero dell’Interno.

I reati complessivi sono stati 2.116.479, in crescita rispetto ai 12 mesi precedenti quando sono stati 1.875.038, ma meno dei 2.338.073 del periodo pre Covid. Da gennaio 137 scafisti arrestati, +78,5% gli attacchi hacker, 125 le donne uccise.

Finito l’effetto del lockdown, nell’ultimo anno sono aumentati i reati anche se restano sotto il livello pre-pandemia. Il dato è contenuto nel dossier del Viminale in occasione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. I reati registrati nel periodo tra il primo agosto 2021 e il 31 luglio 2022 -riporta il dossier- sono stati 2.116.479, in aumento rispetto ai 12 mesi precedenti quando sono stati 1.875.038, ma meno dei 2.338.073 del periodo 1 agosto 2018-31 luglio 2019. Nell’ultimo anno si contano 319 omicidi (36 attribuibili alla criminalità organizzata), 24.644 rapine, 900mila furti. Arrestate 149.608 persone, 632.647 denunciate.

I femminicidi

In un anno, tra il primo agosto 2021 e il 31 luglio 2022, sono state uccise 125 donne, in aumento rispetto alle 108 dei 12 mesi precedenti, in media più di una ogni 3 giorni. Lo riporta il dossier annuale del Viminale, che evidenzia come 108 di questi omicidi siano stati compiuti in ambito familiare o affettivo, e in particolare 68 da un partner o ex. Sono donne il 39,2% del totale delle vittime di omicidio volontario. L’incremento è proporzionale all’aumento complessivo: 319 omicidi nell’ultimo anno, contro i 276 nei 12 mesi precedenti.

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