Medico di base per “i senza dimora”. Approvata all’unanimità la legge

NICCOLÓ CARRATELLI

Garantire il diritto all’assistenza sanitaria per le persone senza dimora, anche se non hanno la residenza anagrafica in Italia o all’estero. Questo l’obiettivo di una legge proposta dal Pd e approvata all’unanimità dall’Aula della Camera. Sarà sperimentata per due anni (2025-2026) in 14 città metropolitane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Previsto un budget di 2 milioni di euro per coprire oltre il 60% degli homeless stimati nel nostro Paese, che così potranno rivolgersi a un medico di base in caso di problemi di salute.

Secondo il censimento sulla popolazione in Italia del dicembre 2022, le persone registrate senza dimora sono oltre 96 mila, più della metà di nazionalità italiana. Gli esempi sono i più disparati, dai lavoratori che perdono il posto e non possono più permettersi un affitto ai padri separati che finiscono a dormire in macchina. «È una legge che restituisce il pieno diritto alle cure a decine di migliaia di persone – spiega Marco Furfaro, responsabile Welfare al Nazareno e primo firmatario del testo – finalmente sapranno che lo Stato non le ha abbandonate. E che uscire da una condizione di fragilità è possibile».

Attualmente, chi non è iscritto all’anagrafe comunale perde il diritto all’assistenza sanitaria, tranne per le emergenze al pronto soccorso. «Così si colma una grave lacuna, che impediva loro l’accesso al medico di base, ai centri di salute mentale, ai Sert, ai consultori e alla medicina preventiva – sottolinea la segretaria Pd Elly Schlein –. È una grande conquista di civiltà, che renderà il nostro sistema sanitario nazionale ancora più giusto e inclusivo». Dopo il via libera unanime a Montecitorio, la legge passa al Senato per l’approvazione definitiva, con la possibilità estendere poi la sperimentazione a livello nazionale. La responsabile Sanità al Nazareno, Marina Sereni, parla di «un passo avanti piccolo ma molto importante nella direzione indicata dall’articolo 32 della Costituzione: è una legge che rende visibili gli invisibili – spiega – tutelando la salute di ogni persona e della collettività».

Ad oggi, cinque Regioni hanno già approvato una legge regionale che garantisce il medico di base alle persone prive di residenza. Si tratta di Emilia-Romagna, Puglia, Abruzzo, Liguria e Marche. Mentre il Piemonte ha istituito la figura del “tutor socio-sanitario” con il compito di accompagnare le persone senza dimora nella presa in carico sociosanitaria.

in “La Stampa” del 26 giugno 2024

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