“La filosofia di Seneca come terapia dei mali dell’anima”

«Seneca è lo scrittore latino più richiesto e più letto; il successo di pubblico che ha sempre avuto e che continua ad avere ha un solo corrispettivo in un autore greco: Platone.

Qual è la ragione di tale successo? Una risposta specifica e completa a questa domanda può venire solo da una presentazione, da una spiegazione dettagliata del suo messaggio, e quindi può emergere unicamente nel corso di tutto il volume. Ma sin da ora possiamo offrire una spiegazione di carattere generale, riferendoci al diverso modo con cui i grandi artisti dell’antichità presentavano i loro messaggi rispetto agli artisti e agli uomini di oggi.

Władysław Tatarkiewicz, parlando soprattutto degli antichi scultori, scrive: “Si potrebbe ripetere degli scultori dell’età di Pericle ciò che Sofocle soleva dire di se stesso, e cioè che essi rappresentavano gli uomini quali dovrebbero essere. Gli artisti idealizzavano la realtà, e questo fatto può aver suscitato in loro la convinzione che tali opere sarebbero durate nel tempo. A chi gli chiedeva perché dipingesse così lentamente Zeusi rispose: ‘Perché dipingo l’eternità’”.

Lo stesso concetto espresso dal pittore Zeusi lo ritroviamo nella Storia di Tucidide, dove si legge: “La mancanza del favoloso in questi fatti li farà apparire, forse, meno piacevoli all’ascolto, ma se quelli che vorranno investigare la realtà degli avvenimenti passati e di quelli futuri (i quali, secondo il carattere dell’uomo, saranno uguali o simili a questi), “considereranno utile la mia opera, tanto basta. Essa è un possesso che vale per l’eternità più che un pezzo di bravura da essere ascoltato momentaneamente”.

Per Platone, poi, il filosofare consisteva nel contemplare l’eternità e nel farla conoscere agli uomini. Tale è proprio la caratteristica di fondo dei grandi autori greci e romani, in netta antitesi con una caratteristica tipica dell’uomo di oggi: mentre questi pensa e lavora per l’hic et nunc, l’artista e il filosofo antico cercavano di pensare e di lavorare “per l’eternità”. Ma ciò che vale per l’eternità vale sempre, in ogni epoca. E proprio questo va detto per l’opera di Seneca: il suo è un messaggio che vale per l’uomo nella sua profonda natura, e quindi ha una validità perenne, è attuale oggi come sempre.»

Contrassegnato da tag