Il dolore e la sfida di non odiare

IBRAHIM FALTAS

Questa foto mi sconvolge. È la dimostrazione visiva del punto più basso che l’umanità può raggiungere, è l’emblema del degrado più assoluto che la guerra porta e trascina nel suo percorso di morte.

Cosa prova questo bambino guardando in faccia la sofferenza di chi gli ha dato la vita e che deve affrontare ancora dolore e difficoltà? Quella manina appoggiata al letto cerca sostegno e protezione. È incredulo, ha paura, non è capace di affrontare tanto dolore, forse non riesce neanche a piangere.

Cosa sarà di questo bambino, come e quanto questa violenza inciderà sulla sua formazione e sulla sua crescita?

Sono direttore delle Scuole di Terra Santa, ricevo tanti complimenti per l’istruzione e per il servizio offerti dalla Custodia da centinaia di anni. Nelle nostre scuole i bambini e i ragazzi sono al centro di tutto: il personale docente è molto coinvolto con me per assicurare una formazione scolastica di buon livello. Cerchiamo di stare attenti anche alla formazione personale, cerchiamo di percepire eventuali disagi psicologici soprattutto tenendo conto del contesto familiare e sociale.

Guardo questo bimbo e prego Dio perché incontri nella vita solo l’amore come quello di colei che gli ha donato la vita e che ora deve trasmettergli la forza per non odiare.

in L’Osservatore Romano, 17 ottobre 2023

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