The Lancet Countdown 2024 su clima e cambiamenti climatici

Il Lancet Countdown on health and climate change è una collaborazione internazionale, nella quale sono coinvolti numerosi studiosi rappresentanti di diverse discipline, che monitora, in modo indipendente, l’evoluzione degli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute, attraverso una serie di indicatori che vengono aggiornati annualmente.

La relazione prodotta annualmente ha l’obiettivo di ricordare come i rischi derivanti dal cambiamento potrebbero peggiorare drasticamente negli anni a venire se non si interviene prontamente, inoltre, fornisce spunti su azioni da realizzare a favore della salute in materia di cambiamenti climatici.

Il 12 maggio 2024 è stato pubblicato il report 2024 della serie Lancet Countdown on health and climate change: unprecedented warming demands unprecedented action.

Il 2023 è stato un anno da temperature record. Senza un adeguato intervento sul clima, è probabile che gli impatti negativi sulla salute legati al clima si aggraveranno in tutto il mondo, colpendo miliardi di persone. Le temperature in Europa si stanno riscaldando ad un ritmo doppio rispetto alla media globale, minacciando la salute delle popolazioni di tutto il continente e provocando inutili perdite di vite umane.

Il cambiamento climatico non è uno scenario lontano nel tempo

Il rapporto evidenzia gli impatti multidimensionali dei cambiamenti climatici sulla salute e sui determinanti di salute.

Tutti gli indicatori analizzati dimostrano che c’è stato un peggioramento degli impatti del clima sulla salute, con l’aumento dei decessi dovuti al caldo in tutta Europa. Inoltre, lo stress da calore sta provocando una riduzione dell’attività fisica, per esempio, rispetto al 1990 fare sport nelle ore più calde è considerato più rischioso, sia per le attività mediamente faticose (come il ciclismo o il calcio), che per quelle più faticose (rugby o mountain bike).

Sul lungo periodo la riduzione dell’attività fisica porta ad aumento del rischio di malattie non trasmissibili, ma anche le malattie trasmissibili aumentano, in quanto si accrescono le possibilità di diffusione di patogeni e vettori di malattie sensibili al clima, ad esempio la dengue, la zika, la malaria, il west virus del Nilo, la leishmaniosi e le zecche.

Aumentano anche gli eventi estremi, sia nella frequenza che nell’intensità. Negli ultimi anni sono pericolosamente aumentati gli incendi e nel periodo dal 2000 al 2019 l’Europa occidentale, meridionale e orientale ha registrato un aumento sostanziale delle condizioni di siccità estrema. Nel 2021, quasi 12milioni di persone hanno subito gli effetti dell’insicurezza alimentare dovuta ai cambiamenti climatici.

Approfondimento sulle disuguaglianze sanitarie in un mondo che si riscalda

Gli impatti sulla salute tendono ad essere distribuiti in modo diseguale e disomogeneo tra le popolazioni, a causa delle differenze di esposizione, sensibilità e capacità di adattamento, che spesso riflettono modelli intersecati di sviluppo socioeconomico, emarginazione e iniquità.

Le popolazioni più colpite tendono ad essere quelle meno responsabili e con minori probabilità di essere riconosciute o messe al centro delle priorità. L’Europa meridionale tende ad essere più colpita da malattie legate al caldo, da incendi, da insicurezza alimentare dovuta alla siccità e dalla leishmaniosi, mentre il nord Europa è maggiormente colpito da virus e zecche. All’interno dei paesi, a subire di più gli impatti del clima sono le minoranze etniche, le comunità a basso reddito, i migranti le minoranze sessuali e di genere.

Il rapporto dimostra che la mortalità dovuta al caldo è stata due volte maggiore per le donne rispetto agli uomini; le famiglie a basso reddito hanno una probabilità sostanzialmente più alta di sperimentare un’insicurezza alimentare e i decessi attribuibili a carenze alimentari sono più elevati tra le donne.

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