Giovani e politica. Partecipazione alla vita democratica e associativa

EURES, Rapporto Giovani 2024

Le trasformazioni della società, dell’economia e della domanda di rappresentanza, che hanno investito il sistema delle relazioni istituzionali ed i rapporti tra gli attori sociali, trovano pieno riscontro nei comportamenti di voto dei cittadini sia in termini di partecipazione sia in termini di volatilità dei consensi, divenuta ormai una delle principali chiavi interpretative della comunicazione tra domanda e offerta politica.

In un contesto caratterizzato da processi di precarizzazione che investono ogni sfera pubblica e privata degli individui, l’impegno politico delle nuove generazioni si è progressivamente allontanato da forme tradizionali o delegate (come la partecipazione elettorale o l’iscrizione a partiti politici) a favore di modalità di partecipazione diretta non sempre strutturate o legate a specifiche organizzazioni o a riferimenti ideologici consolidati.

La distanza dei giovani dalla politica “tradizionale” (la cosiddetta politica partitica), percepita come distante dai bisogni reali delle nuove generazioni (come confermato dai risultati dell’indagine campionaria di seguito illustrati), risulta tuttavia accompagnata da un diffuso attivismo civico e sociale, che sempre più spesso si alimenta sui social media e su agorà digitali, approdando a forme di partecipazione non istituzionalizzate, quali il Fridays for Future contro il riscaldamento climatico o i movimenti per i diritti civili, e riguardando in particolare i più giovani. È infatti proprio la fascia dei giovani tra i 14 e i 24 anni che, secondo l’ISTAT – pur all’interno di un quadro complessivo di distacco dalla politica – vi partecipa più attivamente (14%), in particolare attraverso la partecipazione a cortei (12,8%)17 attraverso i quali far sentire la propria voce.

L’adesione dei giovani a forme di partecipazione “non convenzionali” (sebbene superiore a quella delle fasce anagrafiche più adulte), risulta in Italia significativamente inferiore alla media europea: i dati Eurostat relativi al livello di partecipazione dei cittadini ad attività di volontariato (formale e informale) e di cittadinanza attiva, evidenziano infatti un ampio scarto tra la percentuali dei giovani italiani (16-24 anni) attivi nel volontariato formale (16,2%) e informale (11,8%) o in attività di cittadinanza attiva (6,5%) e quanto complessivamente registrato su scala europea (rispettivamente 20,6%, 22,5% e 12%), presentandosi peraltro scarti analoghi anche nelle fasce anagrafiche successive.

Prosegui la lettura di seguito:

Contrassegnato da tag