Archivi tag: Tragedia di Cutro

Il naufragio dei valori sui quali é fondata l’Europa

LUIGI CIOTTI

Oggi sulla spiaggia di Cutro giace un altro relitto: sono le promesse naufragate dell’Europa dopo la tragedia di un anno fa. Sono i principi stessi di libertà, dignità e giustizia, divelti e abbandonati alla deriva, o condannati a incagliarsi nelle secche delle nostre coscienze assuefatte.

Ciò su cui la nostra democrazia si fonda, ormai affonda. Affonda insieme alle imbarcazioni di migranti che hanno continuato a naufragare senza fare notizia: l’Onu parla di una media di quattro morti al giorno nel Mediterraneo, negli ultimi due mesi. Affonda insieme alle verità che non si riescono a trovare, perché dopo un anno ancora ignoriamo se quelle persone si sarebbero potute salvare, e chi ha deciso di non farlo. Affonda insieme alle attese dei famigliari e degli amici delle vittime: alcuni di loro avrebbero voluto tornare a Cutro a ricordare i compagni di viaggio scomparsi, ma sono bloccati senza passaporto in Germania, con vite ancora precarie, appese ai tempi della burocrazia.

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Immigrazione. Cutro. Il testimone: “Quella notte le onde catalputavano montagne di corpi”

SILVIO MESSINETTI

A un anno dalla tragedia. Tre giorni per non dimenticare: 94 le vittime accertate, 34 minorenni. Sono rimasti nella città calabrese solo undici superstiti, lavorano nei locali del lungomare

Il monumento a forma di campana, il gioco preferito dai bambini, davanti al Palamilone, simbolo della tragedia, è pronto per esser inaugurato. Così come «il giardino di Alì», una distesa di 94 alberi che ricordano il numero di morti e il piccolo siriano di tre anni, annegato quella notte nello Jonio e che ha trovato sepoltura qui a Crotone. È passato un anno. Trecentosessantacinque giorni dalla più grave tragedia dell’immigrazione in acque italiche dopo Lampedusa. Steccato di Cutro 26 febbraio 2023, Lampedusa 3 ottobre 2013 sono i giorni della memoria dei migranti morti in mare.

Lo ribadiscono gli attivisti e le reti antirazziste che in vista dell’anniversario hanno messo in cantiere una serie di iniziative in ricordo. Tornare a Crotone un anno dopo è come un malinconico déjà vu. Perché i volti e le storie sono quelle di allora. Ci sono i familiari delle vittime e i sopravvissuti. E ci sono i pescatori che stoicamente si prodigarono per sopperire alle deficienze dei soccorsi ufficiali. Che arrivarono tardi e male. Il convitato di pietra resta il governo. Le responsabilità politiche rispetto alle indicazioni generali precedenti e quelle sulle misure adottate successivamente.

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