Archivi tag: Teologia della speranza

Teologia. Quella sfida che Moltmann lancia a tutte le possibili «avventure cristiane»

BRUNO FORTE

Jürgen Moltmann (1926-2024) ha insegnato teologia alla Facoltà di Wuppertal (1958-1963, dove ha conosciuto Wolfhart Pannenberg), all’Università di Bonn (1963-1968) e infine all’Università di Tubinga. È stato uno dei teologi più creativi e più letti del XX secolo. A renderlo famoso la sua trilogia sulla teologia della speranza, che ha condizionato numerosi studiosi: Teologia della speranza; – Il Dio crocifisso; – La Chiesa nella forza dello Spirito. Il suo orizzonte teologico si è nutrito di diverse esperienze culturali: il dialogo con il marxismo, con la teologia della liberazione, il confronto interconfessionale.

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Un’opera teologica così vasta e complessa quale quella di Jürgen Moltmann non si lascia certo catturare in una definizione facile: ogni tentativo di misurarla resta aperto a un’ulteriorità di senso, anche per chi come me ha avuto il dono della Sua amicizia e di dialoghi profondi e coinvolgenti con lui. Una presentazione del suo pensiero, breve e densa come si addice alla presente, non può allora che tentare di cogliere una costante, più che sul piano dei contenuti su quello della forma del pensiero, in quell’opzione di fondo, che è al tempo stesso scelta di un modo di pensare, tale da ispirare, stimolare e inquietare ciascuna delle successive acquisizioni. La scelta, che sembra affacciarsi costante nell’esistenza teologica di Jürgen Moltmann, quale egli stesso l’ha più volte “narrata”, è quella dell’“alternativa cristiana”: sin dalle origini della sua vicenda nei campi di prigionia durante la guerra, e per tutto lo sviluppo successivo di quell’originario incontro col Vivente, è stata “l’altra riva” ad offrirsi potentemente alla mente e al cuore di Moltmann, il mondo delle cose venienti e nuove offerte in Gesù Cristo, la parola non deducibile dalle coordinate del presente e del visibile, «l’aurora dell’atteso nuovo giorno che colora ogni cosa della sua luce» (Teologia della speranza, Queriniana 1971). Quest’esperienza dell’alternativa evangelica è venuta registrandosi nella vicenda del teologo evangelico in tre tempi fondamentali.

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Jürgen Moltmann, quella speranza che non muore

RICCARDO BURIGANA

Poche settimane dopo aver compiuto il suo 98° compleanno il teologo Jürgen Moltmann ha lasciato questo mondo, che ha arricchito, in modo significativo e unico, con la sua riflessione e con la sua testimonianza, seminando, in tanti uomini e donne, non solo cristiani, la speranza gioiosa nella luce di Cristo per riformare la Chiesa e cambiare il mondo.

Nato ad Amburgo nel 1926, Moltmann venne drammaticamente coinvolto nella Seconda guerra mondiale tanto da essere arruolato nel 1943 a 16 anni; per lui la guerra finì quando si arrese, nel 1945, al primo soldato britannico che incontrò al fronte dove era stato spedito nelle ultime settimane del conflitto. Iniziò così per Moltmann il tempo della prigionia: spostato da campo a campo, dal Belgio in Inghilterra dove ebbe modo di cominciare a conoscere le efferatezze della dittatura nazista, finì in un campo, vicino a Nottingham, dove, anche per la presenza dell’associazione ecumenica internazionale di giovani cristiani, scoprì le ricchezze della riflessione teologica, come era solito ricordare.

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Jürgen Moltman, Il senso teologico della speranza

MARCO RIZZI

È difficile sottovalutare l’importanza per la teologia contemporanea di Jürgen Moltmann, morto lunedì 5 giugno all’età di 98 anni a Tubinga, dove era stato docente.

Proveniente da una famiglia borghese di Amburgo, per cui il cristianesimo riformato implicava un fattore di identità culturale piuttosto che la dimensione di fede, Moltmann amava ripetere che il suo incontro con Cristo era nato dalla drammatica esperienza della guerra, vissuta come giovanissima recluta e poi in campo di prigionia, dove la lunga permanenza fu l’occasione per riflettere a fondo su quanto accaduto e di maturare la scelta degli studi di teologia. Laureatosi a Göttingen e avviatosi alla carriera accademica dopo un quinquennio di attività pastorale a Brema, Moltmann raggiunse la notorietà nel 1964 con Teologia della speranza (tradotta in italiano dall’editrice Queriniana nel 1970), che ha segnato una nuova fase nella teologia protestante dopo la lunga egemonia di Karl Barth, il più influente teologo del Novecento.

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