GIANCARLO GALEAZZI
“L’ideale supremo cui deve tendere l’opera politica e sociale dell’umanità è l’inaugurazione di una città fraterna, la quale non comporta la speranza che tutti gli uomini saranno un giorno perfetti sulla terra e si ameranno fraternamente, sibbene la speranza che lo stato esistenziale della vita umana e le strutture della civiltà si avvicineranno sempre più alla perfezione, la cui misura è la giustizia e l’amicizia. ” (“Per la giustizia“)
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VITA E OPERE
La vita di Jacques Maritain (nato a Parigi nel 1882, morto a Tolosa nel 1973) è suddivisibile in quattro periodi. Nel periodo giovanile, tra il 1900 e il 1906, si collocano alcuni incontri fondamentali: oltre che con Raissa Oumancçoff (Rostov, 1883 – Parigi, 1960), che divenne sua moglie, con Péguy, Bergson, Bloy, che influì sulla conversione dei Maritain avvenuta nel 1905. Nel secondo periodo, che va dal 1905 al 1930, Maritain visse in Francia (salvo il biennio degli studi di biologia a Heidelberg presso H. Dreisch) e contribuì alla rinascita del tomismo, pubblicando nel 1914 la sua prima opera su “La filosofia bergsoniana” e nel 1922 il volume intitolato “Antimoderno”, e creando, nello stesso anno, i cosiddetti Circoli tomistici. Dal 1914 è professore di storia della filosofia moderna all’Institut Catholique di Parigi. Dal 1923 a Meudon la casa dei Maritain diventa luogo di incontri culturali di filosofi, teologi, scrittori, poeti, artisti. Prosegue la sua attività di professore (dal 1928 insegna logica e cosmologia) e di conferenziere in Francia e in vari paesi europei e americani.
Nel 1926 avviene il distacco dall’ “Action Française”, movimento di destra, per il quale aveva simpatizzato prima della condanna di Pio XI. Dal 1930 al 1960 si colloca un nuovo periodo, che è avviato dallo scritto “Religione e cultura”. Nel 1932 pubblica il suo capolavoro, “Distinguere per unire (o i gradi del sapere)”, e nel 1936 l’opera sua più famosa, “Umanesimo integrale”, che susciterà intorno a Maritain vivaci polemiche. Tra il ’35 e il ’37 prende posizione contro l’invasione dell’Etiopia, il bombardamento di Guernica, la guerra di Spagna. A causa del nazismo i Maritain si trasferiscono negli Stati Uniti (1940-44) e a New York Jacques insegna nelle università di Princeton e della Columbia, e tiene conferenze in numerose città americane. È anche tra gli animatori della resistenza francese.
Nel 1942 pubblica ” I diritti dell’uomo e la legge naturale”, l’anno successivo “L’educazione al bivio”, e nel 1944 il volume di metafìsica e morale significativamente intitolato “Da Bergson a Tommaso d’Aquino”. Dal 1944 al 1948 è a Roma quale ambasciatore di Francia presso la Santa Sede. In questo periodo pubblica due sintetiche ma importanti opere: il “Breve trattato dell’esistenza e dell’esistente” e “La persona e il bene Comune” (1947). Dal 1948 al I960 i Maritain risiedono nuovamente negli USA, e a Princeton Jacques insegna filosofia morale. Importante anche il suo contributo in tema di diritti umani e di pace. Nel 1951 pubblica il suo capolavoro di filosofia politica, “L’uomo e lo stato”; nel 1953 il suo testo base di estetica, “L’intuizione creativa nell’arte e nella poesia”; nel 1957 le lezioni “Per una filosofia della storia”; nel 1959 la sua opera pedagogica completa, “Per una filosofia dell’educazione”, e nel 1960 l’esame storico di “Filosofia morale”. Nel 1960, durante uno dei periodici rientri in Francia, Raissa muore a Parigi.
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