PAOLA ZAMPIERI
Omertà e intimidazione sono tratti caratteristici della mafia; collateralità e connivenza scattano anche solo per l’indifferenza generale. L’ex procuratore Antonio Fojadelli richiama alla vigilanza e all’impegno di ciascuno come resistenza a qualunque tentazione di compromesso.
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Il mafioso può anche cambiare vita, ma i nomi non li fa; altrimenti è un uomo morto. Omertà e intimidazione sono le due caratteristiche dell’associazione criminale di tipo mafioso. Parte dai fondamenti, l’articolo 416bis del codice penale l’intervento di Antonio Fojadelli al seminario-laboratorio “Etica sociale ed educazione alla legalità” promosso dalla Facoltà teologica del Triveneto con il contributo della Regione Veneto.
Pretore a Venezia dal 1970 al 1978 e poi sostituto procuratore fino al 1992; coordinatore della Direzione distrettuale antimafia a Venezia dal 1992 al 1997; procuratore capo presso il tribunale di Vicenza dal 1997 al 2003 e poi di Treviso fino al 2011, Fojadelli nella sua quarantennale carriera in magistratura conta diversi successi, fra cui lo smantellamento della mafia del Brenta.
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