NUNZIO GALANTINO
In un clima che coltiva, con risultati sempre più sorprendenti, l’attitudine globale alla tifoseria e al bisogno di schierarsi, la parola “conversazione” sembra non godere di buona salute. Soprattutto quando si capisce che essa non è sinonimo di discussione, dibattito, dialogo o disputa.
A marcare i confini semantici tra la conversazione e altre forme di comunicazione provvede già la sua derivazione etimologica (il verbo latino conversari) e le disposizioni da essa richieste.
Se la particella con rimanda subito allo stare insieme, il verbo versari (letteralmente, girare intorno), unito alla particella con, può essere reso con “vivere/abitare in compagnia di altri” o anche “ritrovarsi con altri”.
«Queste approssimazioni di significato chiariscono subito una questione: «nella conversazione la finalità è cooperativa; tutte le parti che vi intervengono hanno da guadagnarci… Con un’altra immagine potremmo dire che si riversano tutte nello stesso flusso» ( J. A. Guerrero Alves – O. Martìn Lòpez, La conversazione nello Spirito).
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