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La fobia dello straniero nell’Italia che muore

LUCIO CARACCIOLO

Alla grande conferenza di Roma su sviluppo e migrazioni i governanti europei, a cominciare dai nostri, non parlano che di fermare i migranti irregolari. Comprensibile e persino commendevole, magari cominciando a rendere meno impossibile approdare in Italia e in Europa per via regolare, come assicura Meloni. Finora pare non si riesca a inventare nulla di meglio che finanziare regimi arabi mediterranei perché sbarrino la loro frontiera terrestre con l’Africa profonda, facendo leva sul diffuso disprezzo per i neri. Il caso tunisino è modello. Morire pugnalati nel Sahara come alternativa ad affogare nel Mediterraneo? Confidiamo che persuasione morale e incentivi economici del nostro governo nei confronti del presidente Saied – non più né meno dittatore di quasi tutti i suoi colleghi nordafricani – migliorino il clima a Sfax e dintorni.

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L’inverno demografico finirà se ci adegueremo alle norme Ue per il lavoro di giovani e donne

Alessandro Rosina, intervistato da Maria Berlinguer

Papa Bergoglio è tornato a sottolineare l’inverno demografico italiano. Cani e gatti, per l’egoismo di molti, avrebbero occupato in molte famiglie il posto dei figli. Ma l’egoismo non è l’unica spiegazione delle culle vuote per Alessandro Rosina, ordinario di Demografia alla Cattolica di Milano che nel libro Crisi demografica, politiche per un Paese che ha smesso di crescere propone soluzioni concrete per invertire il declino.

Cani e gatti hanno soppiantato il desiderio di un figlio?

«Il numero desiderato di figli è in linea con gli atri Paesi ma in Italia si ha un terzo in meno dei figli che si vorrebbero avere. I giovani rimandano per la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, soprattutto dal lato femminile, per la difficoltà di avere un percorso lavorativo non discontinuo e si ritrovano a 40 anni a vedere che le prospettive ormai non hanno consentito la realizzazione di paternità e maternità, e magari compensano con un cane e un gatto. Ma questo fa capire in ogni caso la voglia di avere qualcuno di cui occuparsi».

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