GIOVANNI SCARAFILE
Il Papa invita a spostare l’interrogativo «Chi sono io?» a un più inclusivo e altruista «Per chi sono io?». Questo passaggio tocca il nucleo stesso del paradigma che guida le nostre azioni
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Nel 2021 papa Francesco, nel suo Discorso ai giovani del “Progetto Policoro” della Cei, tornò a riflettere sul significato dell’animazione di comunità, interpretandola essenzialmente e primariamente come un’azione consistente nel «dare animo». Un tale servizio, ricordava il Papa, si apre ad esiti ricchi di significato quando è accompagnato da un cambiamento di prospettiva, passando da un’autoreferenziale «Chi sono io?» a un più inclusiva e altruista «Per chi sono io?».
Questo passaggio da una visione all’altra tocca il nucleo stesso del paradigma che guida le nostre azioni. In effetti, nonostante molte evidenze ci dicano che il mondo di oggi è praticamente impensabile senza ricorrere alle relazioni, che siano di natura socioeconomica, culturale o ambientale, non si può negare come la mentalità corrente, intrisa di un individualismo sfrenato e di una tecnocrazia onnipervasiva, tenda spesso a eclissare il valore intrinseco del legame umano e dell’interdipendenza.
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