Archivi tag: Aborto

La legge 194 oltre l’ideologia. Dibattito intorno la grande questione dell’aborto

GIUSEPPE SAVAGNONE

Con l’approvazione del Senato, dopo il sì della Camera, è diventata legge la norma secondo cui le Regioni, nell’organizzare i servizi dei Consultori familiari, possono «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità».

Attacco alla legge 194?

L’innovazione, già da quando è stata proposta in Commissione, è stata vista come un attacco alla legge 194 e alla libertà di scelta delle donne che si rivolgono ai Consultori per chiedere l’interruzione della gravidanza.

Le critiche possono essere riassunte nelle parole dell’ordine del giorno presentato dalla deputata Dem Sara Ferrari, secondo cui la norma ha «il solo scopo di fare entrare nei Consultori associazioni anti-abortiste che possano incidere psicologicamente, in modo inaccettabile e violento, sulla volontà delle donne che si confrontano con la difficilissima scelta dell’interruzione volontaria di gravidanza».

Questa è stata la posizione ufficiale del PD, la cui segretaria, Elly Schlein, ha parlato di «attacco pesante alla libertà delle donne». Ma non solo del PD: «L’Italia sceglie di fare un ulteriore passo indietro», ha dichiarato da parte sua il Movimento 5 stelle. E la deputata pentastellata Gilda Sportiello ha poi annunciato una proposta di legge per inserire il diritto di aborto nella nostra Carta costituzionale.

Continua a leggere
Contrassegnato da tag

Abortion: “There is no right to taking human life. Women used as pawns in the next elections”

GIANNI BORSA

Following the European Parliament’s vote to incorporate the so-called “right to abortion” into the Charter of Fundamental Rights of the European Union, Vincenzo Bassi, President of the Federation of Catholic Family Associations in Europe (FAFCE), interviewed by SIR, comments on this “ideological decision” designed for the forthcoming electoral campaign. The resolution adopted in Brussels is not legally binding, but it is politically relevant. Moreover, in order to amend the Charter, the EU Council would have to reform the Treaties and adopt the amendment unanimously. An uphill road for sure

“This vote is nothing more than a cynical political stance in the run-up to the European elections. The European Parliament has no jurisdiction over abortion. The institutions of the EU are governed by the principle of subsidiarity, which protects the Member States from legislative initiatives that fall within their competence. This vote is bound to be of no practical consequence to anyone, except to garner ideological support during an election campaign”. With these words, Vincenzo Bassi, President of the Federation of Catholic Family Associations in Europe (FAFCE), commented to SIR on the Euro-Assembly’s vote calling for the incorporation of the “right to abortion” into the EU Charter of Fundamental Rights. This non-legislative resolution, which was supported by the majority of the political spectrum (336 MEPs voted in favour, 163 against and 39 abstained), includes various claims regarding abortion and “family planning”, but it also denounces the conscientious objection of physicians and the activities of pro-life groups.

A non-existent ‘right’”. FAFCE notes that, according to the principle of subsidiarity, legislation on abortion is the responsibility of the Member States. “It is therefore a political argument that has no legal relevance whatsoever”. Furthermore

the right to conscientious objection – which has been attacked – is a fundamental right enshrined in the EU Charter

“and it must be protected in connection with abortion.” The FAFCE further clarifies that “this resolution has no legal effect and abortion cannot be incorporated into the EU Charter because it is contrary to the spirit of the Charter and the fundamental rights enshrined therein. The fact remains that abortion is not a fundamental right: there is no right to suppress human life.” Moreover, in order to effectively amend the EU Charter of Fundamental Rights, the Council of the European Union would have to reform the Treaties and adopt the amendment by a unanimous vote. An uphill task for sure.

Continua a leggere
Contrassegnato da tag

I tanti episodi di violenza. Il mistero eterno del male e l’odio per la vita nascente

MAURIZIO PATRICIELLO

In questi giorni, ritorna, come sempre, prepotente, la domanda sul male. Domanda destinata ad accontentarsi di risposte piccole, incomplete, che a loro volta, produrranno altre domande. Così dall’inizio dei secoli e fino alla fine dei tempi. I nostri antenati si sono scervellati, hanno scritto libri, trattati a riguardo. Ci sono stati giorni in cui sembrava loro di essere giunti a una qualche soluzione. Ci siamo emancipati, è vero. Ci siamo liberati di tanti tabù, abbiamo mandato al macero tradizioni, linguaggi, modi di fare e di pensare obsoleti. Ci saremmo aspettati di vivere in un mondo più giusto, più fraterno, più sereno. Ci accorgiamo che non sempre è così. Abbiamo moltiplicato le leggi, illudendoci di poter mettere ordine nella vita degli uomini, delle coppie, delle famiglie, delle società. Non ci siamo riusciti del tutto. Il male, quando si accorge di essere accerchiato, cambia pelle. Si traveste. È riesce a ingannarci ancora. Pessimismo? No. Solo uno sguardo disincantato sul mondo.

Continua a leggere
Contrassegnato da tag , , ,

Papa Francesco in dialogo con un gruppo di giovani. Un documentario streaming sulla piattaforma Disney+

FELIPE HERRERA-ESPALIAT

Disteso, sorridente e scherzoso e, in altri momenti, molto serio, commosso e addolorato. Ma sempre pronto a rispondere senza mezzi termini a ognuna delle complesse domande che gli pongono giovani di tutto il mondo. Così si mostra il Papa in «Amén. Francisco responde», un documentario di 83 minuti diretto dagli spagnoli Jordi Évole e Màrius Sánchez, uscito questo 5 aprile sulla piattaforma streaming Disney+.

Il lungometraggio è stato girato a giugno del 2022 in un edificio del quartiere Pigneto a Roma, quando il Papa aveva un forte dolore al ginocchio destro. Per questo appare fragile mentre cammina, ma non quando risponde alle domande pressanti dei suoi interlocutori, tutti di lingua spagnola, tra i 20 e i 25 anni, provenienti da Spagna, Senegal, Argentina, Stati Uniti, Perú, Colombia. Anche se all’inizio sembrano agitati per l’imminente dialogo con il capo della Chiesa cattolica, dopo l’arrivo di Francesco passano ben presto dalla timidezza alla fiducia, e a volte alla sfrontatezza, trattando, tra gli altri temi, il ruolo della donna nella Chiesa, il femminismo e l’aborto, la testimonianza di fede e la perdita della stessa, l’identità sessuale, il dramma della migrazione e il razzismo.

A rompere il ghiaccio è lo stesso Francesco che prende l’iniziativa e con un’immagine calcistica, dice: «Palla al centro, la partita abbia inizio». Subito Víctor, che si definisce agnostico, gli domanda se prende uno stipendio per il suo lavoro e il Papa non esita a rispondere: «No, non mi pagano! E quando ho bisogno di soldi per comprarmi le scarpe o qualcos’altro, vado e chiedo. Non ho uno stipendio, ma questo non mi preoccupa, perché so che mi danno da mangiare gratis». Poi racconta ai giovani che il suo stile di vita è abbastanza semplice, «come quello di un impiegato medio» e che per una spesa più grande preferisce non gravare sulla Santa Sede, ma chiedere aiuto ad altri.

Continua a leggere
Contrassegnato da tag , , , ,

Giornata mondiale per la vita. Messaggio della CEI

CEI

Pubblichiamo il Messaggio che il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha preparato per la 45ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 5 febbraio 2023 sul tema «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)».

  1. Il diffondersi di una “cultura di morte”

In questo nostro tempo, quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa, quando sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, sempre più spesso si approda a una “soluzione” drammatica: dare la morte. Certamente a ogni persona e situazione sono dovuti rispetto e pietà, con quello sguardo carico di empatia e misericordia che scaturisce dal Vangelo. Siamo infatti consapevoli che certe decisioni maturano in condizioni di solitudine, di carenza di cure, di paura dinanzi all’ignoto… È il mistero del male che tutti sgomenta, credenti e non. Ciò, tuttavia, non elimina la preoccupazione che nasce dal constatare come il produrre morte stia progressivamente diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali. Tanto più che dietro tale “soluzione” è possibile riconoscere importanti interessi economici e ideologie che si spacciano per ragionevoli e misericordiose, mentre non lo sono affatto.
Quando un figlio non lo posso mantenere, non l’ho voluto, quando so che nascerà disabile o credo che limiterà la mia libertà o metterà a rischio la mia vita… la soluzione è spesso l’aborto.
Quando una malattia non la posso sopportare, quando rimango solo, quando perdo la speranza, quando vengono a mancare le cure palliative, quando non sopporto veder soffrire una persona cara… la via d’uscita può consistere nell’eutanasia o nel “suicidio assistito”.
Quando la relazione con il partner diventa difficile, perché non risponde alle mie aspettative… a volte l’esito è una violenza che arriva a uccidere chi si amava – o si credeva di amare –, sfogandosi persino sui piccoli e all’interno delle mura domestiche.
Quando il male di vivere si fa insostenibile e nessuno sembra bucare il muro della solitudine… si finisce non di rado col decidere di togliersi la vita.
Quando l’accoglienza e l’integrazione di chi fugge dalla guerra o dalla miseria comportano problemi economici, culturali e sociali… si preferisce abbandonare le persone al loro destino, condannandole di fatto a una morte ingiusta.
Quando si acuiscono le ragioni di conflitto tra i popoli… i potenti e i mercanti di morte ripropongono sempre più spesso la “soluzione” della guerra, scegliendo e propagandando il linguaggio devastante delle armi, funzionale soprattutto ai loro interessi.
Così, poco a poco, la “cultura di morte” si diffonde e ci contagia.

Continua a leggere
Contrassegnato da tag , , , ,

Il diritto alla vita

GIUSEPPE LORIZIO

La notizia proveniente dalla patria dell’Illuminismo e della rivoluzione (la Francia) che l’aborto, almeno al momento, non possa rientrare fra i diritti costituzionali di quella nazione, significa, tra l’altro, che una scelta di morte non deve, né dovrebbe mai, essere affermata fra i diritti fondamentali dell’uomo, inteso come esser umano (uomo e donna).

Qui non è in gioco l’essere di destra o di sinistra, si tratta invece di ascoltare la voce della “ragione”, che il secolo dei Lumi ci ha insegnato a esercitare per continuare a sostenere che i diritti umani possono solo e semplicemente ancorarsi alla vita, diversamente si tratterebbe di “non-diritti anti-umani”.

Ed è proprio su questo diritto alla vita che si è legiferato nel momento in cui, nel nostro Paese, si è depenalizzata la pratica abortiva, onde evitare che il dramma delle donne, per qualsiasi motivo, costrette a praticarla, finisse col produrre ulteriore morte, con gli aborti clandestini, praticati dalle cosiddette “mammane”. Medici senza frontiere, in questo senso mi sembra giustamente puntare il dito contro l’«aborto non sicuro», denunziando il numero delle vittime della clandestinità.

Continua a leggere
Contrassegnato da tag , ,

«Va tutelata la maternità»

intervista a Vincenzo Paglia a cura di Gian Guido Vecchi

E ora che succede, nel resto dell’Occidente, dopo l’abolizione del diritto di aborto negli Stati Uniti? Anche in Italia si metterà in discussione la 194? «Ma no, non credo proprio, che c’entra, la sentenza della Corte Suprema interviene su una questione giuridica interna agli Usa. Semmai apre una discussione intorno a un problema che è anche nostro. Ci rendiamo conto che in Italia, e altrove, non si fanno più figli?». L’arcivescovo Vincenzo Paglia, 77 anni, è il presidente della pontificia Accademia per la Vita, il responsabile del Vaticano in materia.

Eccellenza, qual è il vostro giudizio sulla sentenza della corte suprema Usa?

«L’Accademia fa suo il comunicato dei vescovi degli Usa. Certo, la sentenza non elimina il dramma dell’aborto, ma mi auguro che faccia riflettere ancor più sul fatto che non può esistere un diritto naturale o costituzionale ad abortire; si tratta infatti di un tema che, anche per chi non è credente, ha a che fare con almeno due vite, la madre e il figlio concepito. E forse dovremmo ricomprendere anche la figura del padre, di solito molto defilata quando si affronta l’argomento. Potremmo anche dire che dagli Stati Uniti — al di là della loro particolare polarizzazione — arriva un messaggio che invita a riproporre una domanda antica: cosa significa donare vita e iniziare a vivere?».

Continua a leggere
Contrassegnato da tag